Il 9 Dicembre 1989 segna la data in cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò l’Anno Internazionale delle Famiglie, che si celebra ogni 15 maggio con obiettivi ben previsi.
Uno tra tutti, diffondere una maggiore consapevolezza a livello globale “in merito a processi sociali, economici e demografici che coinvolgono le famiglie nel mondo”.
Famiglie e occupazione femminile
Quando si parla però di famiglie, i dati sull’occupazione femminile risultano essere imbarazzanti, constatando che circa l’89% dei Paesi nel mondo non abbiano diritto al congedo di maternità, una percentuale che raggiunge picchi a dir poco incomprensibili se si parla di “congedo di paternità” (fonte onuitalia.it).
Inoltre, l’aumento dell’uso della digitalizzazione e del cosiddetto “smart working” se da una parte ha aumentato le possibilità di occupazione in generale, ha fatto sì che si aggravassero le condizioni di gestione della famiglia sulle spalle delle donne.
Insomma, si da per scontato che quando si parli di famiglie non ci si debba preoccupare a livello legislativo se le cose vadano per il verso giusto o meno ma, oggi, considerare i diritti delle bambine e dei bambini così come il rispetto per i componenti di ogni tipo di famiglia, indipendentemente da razza, religione, istruzione, livello culturale, sesso e genere, risulta essere quanto mai urgente.