Breve storia di una città e di cosa non si può perdere
Pola è uno dei centri croati più vivaci dell’Istria, la piccola penisola triangolare bagnata dalle acque settentrionali del mar Adriatico, ed è nota, come il resto della regione Istriana, per il clima mite, il mare calmo e la natura incontaminata.
Come ogni città di mare la sua storia è uno stratificarsi di popoli, tradizioni, costruzioni e bombardamenti e ciò la rende uno dei centri più interessanti di tutta l’area.
Le ragioni del rinnovamento dell’Arena
Si racconta, però, che l’intento di imbonirsi la popolazione non fosse l’unica ragione alla base di questo rinnovamento; ce n’era una molto personale: omaggiare una donna, Cenis, una liberta nativa di Pola, amante ufficiale dell’imperatore.
L’Arena, che prende il nome proprio dal termine latino harena (la sabbia sulla quale combattevano i gladiatori) è l’unica superstite oggi a conservare le torri angolari quadrate che caratterizzavano questa tipologia di edifici.
Qui veniva immagazzinata acqua profumata all’interno di apposite cisterne, due per torre, utile ad alimentare alcune fontane o per essere spruzzata sui presenti nelle giornate più calde.
L’anfiteatro sorgeva appena fuori dalle mura romane, su un terreno in pendenza, inconveniente superato dai suoi architetti con un basamento più alto verso il mare, sul quale si ergono ancora oggi due livelli di archi a tutto sesto sorretti da massicci pilastri e, sopra questi, un attico, forato da aperture quadrangolari.
L’intera struttura è stata realizzata in pietra calcarea, purtroppo in parte usata nei secoli successivi per costruire altri edifici della zona.
Una piccola curiosità
In periodo rinascimentale, quando la città era sotto il dominio della Serenissima Repubblica di San Marco, alcuni nobili avevano addirittura suggerito di smontare pietra per pietra l’intero anfiteatro per riedificarlo a Venezia.
Fortunatamente il senatore veneziano Gabriele Emo si oppose con forza e gli abitanti di Pola, per ringraziarlo, gli dedicarono una statua che si può ancora ammirare proprio nei pressi di questo imponente monumento.
L’Arena non è l’unica testimonianza di quanto Pola fosse una città fiorente dell’Impero romano, con il suo vivace porto e il suo antico foro. Di questo spazio, infatti, rimane oggi uno degli edifici più importanti: il Tempio dedicato ad Augusto.
Le atrocità della guerra solo in rarissime e fortunate circostanze sanno portare con sé dei benefici: è questo il caso di un esteso mosaico pavimentale, scoperto proprio grazie alle stesse bombe alleate che hanno fatto crollare parte del tempio del foro.
La sua decorazione vede un alternarsi ordinato tra motivi geometrici ed elementi naturali appartenenti a flora e fauna; tra questi soggetti più comuni spicca però il riquadro centrale della porzione di sinistra, raffigurante la punizione di Dirce, un soggetto davvero poco ricorrente nei tempi antichi.
C’è infine un ultimo monumento romano che merita di essere visto per il suo incredibile stato di conservazione e per quanto sia stato amato negli anni dagli artisti, tra i quali va citato il celebre Michelangelo Buonarroti.
Non solo tesori dell’epoca romana
Pola non conserva soltanto tesori artistici del periodo romano, nel centro della città sono diversi, infatti, i monumenti che raccontano del periodo medievale, del dominio veneziano e di quelli successivi: austro-ungarico, italiano, nazista e jugoslavo.
Il Palazzo del Comune e la Concattedrale
Al periodo medievale risalgono il palazzo del Comune, posto nella piazza del foro, più volte maneggiato nei secoli seguenti, e la Concattedrale dell’Assunzione della Beata Vergine di Pola, anch’essa ampliata e interessata da diversi interventi successivi.
Uno di questi, datato tra il 1671 e il 1707, portò alla costruzione del campanile, per il quale fu utilizzato materiale in larga parte proveniente dall’Arena romana.
La Cappella di Santa Maria Formosa e il Monastero di San Francesco
Altri due edifici sacri vanno certamente ricordati per il loro pregio: il primo è la Cappella di Santa Maria Formosa, parte di un complesso abbaziale poi demolito. Si tratta di uno dei principali monumenti paleocristiani in stile bizantino dell’Istria il cui aspetto era molto simile a quello del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna.
A questo piccolo capolavoro italiano, infatti, si ispirava, con la differenza che per la Cappella di Pola si utilizzò la pietra e non il mattone come materiale da costruzione.
Estremamente maestoso doveva essere l’interno, decorato da preziosi mosaici, i cui resti sono visibili presso il Museo Archeologico dell’Istria.
Il secondo edificio da menzionare è il Monastero di San Francesco, la cui chiesa è stata costruita nei primi anni del Trecento e presenta il caratteristico stile semplice dei complessi francescani con elementi in tardo stile romanico uniti a dettagli decorativi gotici.
La statua di James Joyce
Non si può terminare questa passeggiata alla ricerca delle bellezze di Pola senza citare uno degli ultimi capolavori artistici di cui si è dotata la città. Si tratta della statua in bronzo di James Joyce, collocata tra i tavolini del caffè “Uliks” (Ulisse in croato) proprio come il titolo del suo più celebre romanzo.
L’opera, realizzata dal celebre scultore croato Mate Čvrljak nel 2003, vuole omaggiare lo scrittore irlandese che per un breve periodo della sua vita insegnò inglese proprio a pochi passi da questo bar dal quale oggi continua a sorseggiare il suo caffè all’ombra dell’Arena.
Molti sarebbero ancora i dettagli da raccontare della città di Pola e del suo variegato e unico patrimonio, ma per scoprirli davvero non vi resta che passeggiare tra le sue vie, esplorare i suoi musei, partecipare alle sue manifestazioni, immergendovi così nella sua storia.
L’autrice
Monika Petrović
Monika Petrović è nata nel 1979 a Pola.
Si è laureata nel 2004 presso la Facoltà di Scienze Umanistiche e Sociali di Rijeka e anche presso il dipartimento di Arte, specializzazione in Pittura nella classe di Marijan Pongrac.
Lavora presso il Museo archeologico dell’Istria come restauratrice di vetro, ceramica e metalli.
È membro dell’HDLU (Associazione croata degli artisti) dell’Istria.